Taro,
Amico Mio, Vecchiareddu, Ciucci, Papozzolo, Vampicat, Pappagatto…
Sono i nomignoli che ti ho dato man mano che crescevi e invecchiavi, insieme a me.
Ti ha trovato mamma, un giorno di dicembre del 2018, sulla Panoramica dello Stretto, eri sporco e impaurito,
ti ha portato a casa senza pensarci due volte, e da quel giorno è iniziato un rapporto di amicizia e affetto come mai ne ho avuto con un qualsiasi altro "animale".
Man mano che crescevi hai imparato a conoscermi e capirmi, avevi un linguaggio negli occhi e nel modo di miagolare che usavi solo con me.
Quando non mi vedevi, sopratutto in inverno, mi cercavi per casa, grattavi la porta del soggiorno quando sapevi che ero li e miagolavi fino a quando non ti aprivo la porta.
Poi correvi ad accoccolarti sul divano...
Quando avevi sete, ti avvicinavi al rubinetto della vasca da bagno o del lavello, e miagolavi per attirare l'attenzione, per farti aprire il rubinetto e bere da quel filo d'acqua che usciva.
Quasi mai bevevi nella ciotola.
In inverno avevi anche l'abitudine di infilarti sotto le coperte del lettone o, se ero sdraiato sul divano, venivi ad accoccolarti in mezzo alle mie gambe.
Ma non disdegnavi nemmeno di accoccolarti sul ventre di mamma.
Facevi sempre le fusa e non davi mai fastidio...
Quando eri piu giovane, ti lasciavamo uscire nel giardino e davi la caccia alle lucertole, come hai fatto fino a qualche mese fa,quando sei riuscito a fare l'ennesima, ultima scappatella, approfittando di una finestra aperta. Poi sei diventato maturo e hai dato la caccia alle gattine della zona, lasciando chissà quanti eredi ufficiosi.
E quante volte sei tornato pieno di graffi e ferite piu o meno gravi, come quella volta che tornasti con una bruttissima lacerazione su una spalla, causata probabilmente da una tagliola o da un morso di un cane.
Quella fu la prima volta in cui ebbi il terrore di perderti davvero !
L'ultima volta in cui ho avuto la quasi certezza di averti perso, fu quando riuscisti di nuovo a scappare, nonostante ormai non potessi piu accoppiarti perchè, purtroppo, ti avevo fatto sterilizzare.
Quella volta ti piansi per morto, ma tornasti invece,con mio grande sollievo, dopo 12 giorni.
Chissà dove e con chi sei stato.
Da allora in poi sei vissuto in casa insieme a me, la mamma, Massimo e il resto della banda dei gatti trovatelli, che abbiamo adottato dopo di te.
Insieme ai tuoi figli e i cuccioli di Birilla,con cui dormivi durante la notte.
I tuoi figli "ufficiali", Buddy e Trottolino, nati e cresciuti in casa nostra, dal tuo accoppiamento con Duda, la trovatella che "si è fatta trovare" durante una passeggiata di mamma, ancora non sanno che non ci sei piu, non lo capiscono.
Voi gatti probabilmente non temete la morte o non la comprendete proprio.
Noi umani invece si...
Non avrei mai creduto di perderti per una malattia cosi grave e cosi presto.
Nemmeno sei mesi fa ti avevo portato a visita di controllo, per quella specie di raffreddore pernicioso che andava e veniva a prescindere dalla stagione.
La dottoressa disse che era solo appunto un raffreddore, non avevi niente altro ed eri in buona salute.
Del resto avevo cura di te in modo particolare, dopo che avesti quella brutta cistite iniziai a comprare croccantini urinary, solo per te, poi piacquero anche agli altri gatti e gattini, da allora in poi comprai solo il sacco grande.
La sera del 31 gennaio, dopo una giornata normale come tante altre, ci siamo messi a letto, io ero sfinito a causa dei miei problemi scheletrici e muscolari, tu sei venuto subito ad accoccolarti sul lettone, come facevi sempre.
Durante la giornata stavi bene, o cosi sembrava, ma quando sei salito sul lettone avevi il fiato corto, il respiro veloce.
Eppure facevi le fusa, e ti sei acciambellato sulle gambe di mamma.
Inizialmente ci siamo preoccupati un po, non ti avevamo mai visto cosi, nel dubbio mamma ti ha portato al pronto soccorso veterinario.
Ci hanno detto subito che stavi molto male, un versamento di liquido in entrambi i polmoni, forse non avresti superato la notte...
Io non volevo crederci.
Non potevo crederci.
Non c'era e non c'è nessun motivo per cui tu sia stato male,cosi tanto male in un tempo cosi breve,senza nessun preavviso.
NESSUN MOTIVO !
Ho aspettato che tornasse mamma, per non lasciare Massimo da solo, e sono corso a trovarti.
Ti avevano messo nella gabbietta a ossigeno, dopo averti aspirato il liquido dai polmoni.Quando mi hai visto ti sei alzato sulle zampette, sembravi stare meglio, anche la dottoressa lo aveva detto.
Ti ho salutato con il cuore a pezzi e son tornato a casa sperando per il meglio. La mattina dopo ho chiamato l'ospedale per avere tue notizie, mi han detto che stavi meglio, son venuto a trovarti ma non mi hanno permesso di vederti.
Ho richiamato la sera e addirittura mi han detto che ti avevano uscito dalla gabbietta ad ossigeno e che avrebbero iniziato la terapia per la tua malattia, una MALEDETTA MIOCARDITE, e che il giorno dopo avrei potuto portarti a casa e continuare a curarti con tutto l'amore che ho sempre avuto per te.
E invece, il giorno dopo, ieri, quel maledetto 2 febbraio 2024, mi chiamano per dirmi che stavi di nuovo male, ti eri aggravato e ti hanno rimesso nella gabbietta ad ossigeno...
Appena ho potuto sono corso a trovarti ma sono arrivato tardi, troppo tardi...
Eri gia andato via, eri gia freddo e rigido con i tuoi bellissimi occhioni ancora aperti...
Mi han detto, che hai avuto le convulsioni, forse si era formato un trombo o un embolo.
Hanno provato tutto il possibile, non ce l'hai fatta.
Eri troppo grave.
Troppo solo.
Sei e sarai sempre il mio piu grande rimpianto, non ho potuto salutarti per l'ultima volta, mentre ancora potevi guardarmi con i tuoi occhioni spiritati, come li hai sempre avuti.
Non ho potuto confortarti, tenendoti la zampetta, come piaceva a te...
Ti ho riportato a casa, si, per darti l'ultimo saluto, vegliarti e piangerti tutto il giorno, infine seppellirti nel giardino, dove ti piaceva scorrazzare e catturare le lucertoline, sotto l'albero di arancio amaro.
Ti ho avvolto in una copertina in paille, blu, con stampate le zampette di gatto, quella dove hai dormito l'ultima volta.
Nella scatola di cartone in cui ti ho deposto, e che ha preparato mamma, ho messo un giochino, una palla di filo di lana e una targhetta di legno, incisa da mamma col pirografo.
Ha inciso il tuo nome, la data del giorno in cui ti abbiamo trovato, del giorno in cui ci hai lasciato e un musetto di gatto stilizzato.
Sul retro, a penna, ti ho scritto una dedica.
Per me sei stato piu di un gatto qualsiasi, sei stato un compagno di vita, un amico, un meraviglioso essere che mi capiva e si faceva capire.
Oggi è una bella giornata, sembra primavera, i fiori di campo sono sbocciati, fai buon viaggio amico mio adorato, e aspettami, ti raggiungerò presto...
TI AMERO' SEMPRE !
NON TI DIMENTICHERO' MAI !
PAPA'