sabato 3 febbraio 2024

A Taro, che tu possa fare buon viaggio, e tornare alle stelle da cui tutti siamo venuti... 12/2018 - 2/2/2024

Taro, 

 

Amico Mio, Vecchiareddu, Ciucci, Papozzolo, Vampicat, Pappagatto… 

Sono i nomignoli che ti ho dato man mano che crescevi e invecchiavi, insieme a me. 

Ti ha trovato mamma, un giorno di dicembre del 2018, sulla Panoramica dello Stretto, eri sporco e impaurito, 


 

ti ha portato a casa senza pensarci due volte, e da quel giorno è iniziato un rapporto di amicizia e affetto come mai ne ho avuto con un qualsiasi altro "animale". 

Man mano che crescevi hai imparato a conoscermi e capirmi, avevi un linguaggio negli occhi e nel modo di miagolare che usavi solo con me.

Quando non mi vedevi, sopratutto in inverno, mi cercavi per casa, grattavi la porta del soggiorno quando sapevi che ero li e miagolavi fino a quando non ti aprivo la porta.

Poi correvi ad accoccolarti sul divano... 

Quando avevi sete, ti avvicinavi al rubinetto della vasca da bagno o del lavello, e miagolavi per attirare l'attenzione, per farti aprire il rubinetto e bere da quel filo d'acqua che usciva.

Quasi mai bevevi nella ciotola. 

In inverno avevi anche l'abitudine di infilarti sotto le coperte del lettone o, se ero sdraiato sul divano, venivi ad accoccolarti in mezzo alle mie gambe. 

Ma non disdegnavi nemmeno di accoccolarti sul ventre di mamma. 

Facevi sempre le fusa e non davi mai fastidio... 

Quando eri piu giovane, ti lasciavamo uscire nel giardino e davi la caccia alle lucertole, come hai fatto fino a qualche mese fa,quando sei riuscito a fare l'ennesima, ultima scappatella, approfittando di una finestra aperta. Poi sei diventato maturo e hai dato la caccia alle gattine della zona, lasciando chissà quanti eredi ufficiosi. 

E quante volte sei tornato pieno di graffi e ferite piu o meno gravi, come quella volta che tornasti con una bruttissima lacerazione su una spalla, causata probabilmente da una tagliola o da un morso di un cane. 

Quella fu la prima volta in cui ebbi il terrore di perderti davvero ! 

L'ultima volta in cui ho avuto la quasi certezza di averti perso, fu quando riuscisti di nuovo a scappare, nonostante ormai non potessi piu accoppiarti perchè, purtroppo, ti avevo fatto sterilizzare. 

Quella volta ti piansi per morto, ma tornasti invece,con mio grande sollievo, dopo 12 giorni. 

Chissà dove e con chi sei stato. 

Da allora in poi sei vissuto in casa insieme a me, la mamma, Massimo e il resto della banda dei gatti trovatelli, che abbiamo adottato dopo di te. 

Insieme ai tuoi figli e i cuccioli di Birilla,con cui dormivi durante la notte. 

I tuoi figli "ufficiali", Buddy e Trottolino, nati e cresciuti in casa nostra, dal tuo accoppiamento con Duda, la trovatella che "si è fatta trovare" durante una passeggiata di mamma, ancora non sanno che non ci sei piu, non lo capiscono. 

Voi gatti probabilmente non temete la morte o non la comprendete proprio.

Noi umani invece si... 

Non avrei mai creduto di perderti per una malattia cosi grave e cosi presto.

Nemmeno sei mesi fa ti avevo portato a visita di controllo, per quella specie di raffreddore pernicioso che andava e veniva a prescindere dalla stagione.

La dottoressa disse che era solo appunto un raffreddore, non avevi niente altro ed eri in buona salute.

Del resto avevo cura di te in modo particolare, dopo che avesti quella brutta cistite iniziai a comprare croccantini urinary, solo per te, poi piacquero anche agli altri gatti e gattini, da allora in poi comprai solo il sacco grande.

La sera del 31 gennaio, dopo una giornata normale come tante altre, ci siamo messi a letto, io ero sfinito a causa dei miei problemi scheletrici e muscolari, tu sei venuto subito ad accoccolarti sul lettone, come facevi sempre. 

Durante la giornata stavi bene, o cosi sembrava, ma quando sei salito sul lettone avevi il fiato corto, il respiro veloce. 

Eppure facevi le fusa, e ti sei acciambellato sulle gambe di mamma. 

Inizialmente ci siamo preoccupati un po, non ti avevamo mai visto cosi, nel dubbio mamma ti ha portato al pronto soccorso veterinario. 

Ci hanno detto subito che stavi molto male, un versamento di liquido in entrambi i polmoni, forse non avresti superato la notte... 

Io non volevo crederci. 

Non potevo crederci. 

Non c'era e non c'è nessun motivo per cui tu sia stato male,cosi tanto male in un tempo cosi breve,senza nessun preavviso. 

NESSUN MOTIVO ! 

Ho aspettato che tornasse mamma, per non lasciare Massimo da solo, e sono corso a trovarti. 

Ti avevano messo nella gabbietta a ossigeno, dopo averti aspirato il liquido dai polmoni.Quando mi hai visto ti sei alzato sulle zampette, sembravi stare meglio, anche la dottoressa lo aveva detto.

Ti ho salutato con il cuore a pezzi e son tornato a casa sperando per il meglio. La mattina dopo ho chiamato l'ospedale per avere tue notizie, mi han detto che stavi meglio, son venuto a trovarti ma non mi hanno permesso di vederti. 

Ho richiamato la sera e addirittura mi han detto che ti avevano uscito dalla gabbietta ad ossigeno e che avrebbero iniziato la terapia per la tua malattia, una MALEDETTA MIOCARDITE, e che il giorno dopo avrei potuto portarti a casa e continuare a curarti con tutto l'amore che ho sempre avuto per te. 

E invece, il giorno dopo, ieri, quel maledetto 2 febbraio 2024, mi chiamano per dirmi che stavi di nuovo male, ti eri aggravato e ti hanno rimesso nella gabbietta ad ossigeno... 

Appena ho potuto sono corso a trovarti ma sono arrivato tardi, troppo tardi... 

Eri gia andato via, eri gia freddo e rigido con i tuoi bellissimi occhioni ancora aperti... 

Mi han detto, che hai avuto le convulsioni, forse si era formato un trombo o un embolo.

Hanno provato tutto il possibile, non ce l'hai fatta. 

 Eri troppo grave. 

 Troppo solo. 

Sei e sarai sempre il mio piu grande rimpianto, non ho potuto salutarti per l'ultima volta, mentre ancora potevi guardarmi con i tuoi occhioni spiritati, come li hai sempre avuti.

Non ho potuto confortarti, tenendoti la zampetta, come piaceva a te... 

Ti ho riportato a casa, si, per darti l'ultimo saluto, vegliarti e piangerti tutto il giorno, infine seppellirti nel giardino, dove ti piaceva scorrazzare e catturare le lucertoline, sotto l'albero di arancio amaro.

Ti ho avvolto in una copertina in paille, blu, con stampate le zampette di gatto, quella dove hai dormito l'ultima volta.

Nella scatola di cartone in cui ti ho deposto, e che ha preparato mamma, ho messo un giochino, una palla di filo di lana e una targhetta di legno, incisa da mamma col pirografo. 

Ha inciso il tuo nome, la data del giorno in cui ti abbiamo trovato, del giorno in cui ci hai lasciato e un musetto di gatto stilizzato. 


 

Sul retro, a penna, ti ho scritto una dedica.


 

Per me sei stato piu di un gatto qualsiasi, sei stato un compagno di vita, un amico, un meraviglioso essere che mi capiva e si faceva capire. 

Oggi è una bella giornata, sembra primavera, i fiori di campo sono sbocciati, fai buon viaggio amico mio adorato, e aspettami, ti raggiungerò presto... 

TI AMERO' SEMPRE ! 

NON TI DIMENTICHERO' MAI ! 

 

PAPA'

lunedì 23 settembre 2013

Controcorrente... (Un viaggio lungo dieci fottuti anni !)

23/09/2003 - 23/09/2013

Nasce e muore il sogno di un informatico nato, uno che l'IT ce l'aveva nel sangue, uno che voleva e poteva diventare un vero SysAdmin...

Dieci anni dopo, dopo aver abbandonato la sua terra, i suoi amici, la sua famiglia, ed essere approdato nella cosidetta "padania", dopo averla girata in lungo e in largo, dopo aver buttato nel cesso gli anni migliori della propria vita, nonostante sforzi, sacrifici e rinunce, OGGI, dopo l'ennesimo episodio di mobbing...OGGI... è un cazzo di niente..

Avete vinto bastardi, luridi infami, figli di cagna... mi dimetto !

 
FOTTITI Milano !

FOTTITI  Torino !

FOTTITI Verona !



Morite barbari e predoni di merda !

IO torno alle mie radici, ai miei valori, mi riprendo la mia vita.

FOTTITI nord italia !


Mi libero dalla tua schifosa schiavitù, dalla tua totale falsità e ipocrisia, dalle tue false promesse, dal tuo lordume morale e dalla corruzione, dalla delinquenza e dalla decadenza.

A mai piu !

(to be continued...)

venerdì 25 gennaio 2013

L'efficienza nordica di sto quarzo !

...e gli imbecilli della "mia" azienda che mi consegnano il cellulare guasto e il pc single core(avevo richiesto un dual core ovviamente).
E l'imbecille del cliente che non prepara per tempo gli accessi e le utenze avendo avuto 20 giorni di preavviso e sapendo che il cliente finale è rognoso nel farle.
 E l'affiancamento inesistente e il passaggio di consegne invisibile... risultato: 5 giorni in trasferta senza fare un cazzo e il sistemista da sostituire che si sgancia la prossima settimana... 
 
MA ANNATEVENE AFFANCULO VOI E L'EFFICIENZA NORDICA !

venerdì 21 dicembre 2012

No surprises (last day in hell)

 
 
Le parole e la musica di questa canzone descrivono in modo piuttosto preciso come mi sento oggi e come mi sono sentito negli ultimi 4 anni...
 
Oggi, per quanto mi riguarda, è l'ultimo giorno lavorativo dell'anno...e in particolare è anche il mio ultimo giorno di lavoro...su una commessa che ho detestato due settimane dopo esserci stato inserito...

Un sentito VAFFANCULO a quasi tutti quelli con cui NON ho avuto particolare piacere a collaborare, in particolare a quello stronzetto viscido del referente presso il cliente e a quella merdaccia e pallone gonfiato del responsabile IT del cliente finale, ringraziate il vostro dio se avete ancora i connotati al loro posto...

Un ultimo pensiero lo dedico a quello stronzo che avrebbe dovuto fare team con me...fare team significa collaborare, lavorare insieme, non tenersi tutto per se...STRONZO !

lunedì 18 giugno 2012

Pale Blue Dot...

Fotografia del pianeta Terra scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1, quando si trovava a sei miliardi di chilometri di distanza.


  « Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto. »

Carl Sagan